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venerdì, 4 Luglio 2025

Flussi migratori, nuovo decreto per 500mila ingressi ma pochi i permessi reali

Il Consiglio dei Ministri ha approvato un nuovo decreto flussi che prevede l’ingresso di 500mila lavoratori stranieri in Italia nel triennio 2026-2028. La ripartizione annuale sarà precisa e articolata: 164.850 nel 2026, 165.850 nel 2027 e 166.850 nel 2028, con quote dedicate a lavoro subordinato, autonomo, stagionale e al settore domestico.

Nonostante le ambiziose previsioni, i dati degli anni precedenti rivelano una realtà molto diversa: nel 2024 solo il 7,8% delle quote assegnate si è trasformato in permessi di soggiorno regolari, e nel 2023 la percentuale era appena del 13%. Numeri che evidenziano un forte scollamento tra gli obiettivi politici e l’efficacia amministrativa del sistema.

Il decreto prevede anche collaborazioni con i Paesi d’origine e transito, campagne informative contro i traffici illegali e un’attenzione particolare ai lavoratori ad alta qualificazione. Tuttavia, rimangono molte criticità operative.

Parallelamente, continuano le perplessità sull’accordo Italia-Albania per la gestione dei migranti: secondo la Cassazione, il protocollo solleva dubbi di costituzionalità, soprattutto in tema di diritti fondamentali e garanzie sanitarie.

In definitiva, il nuovo decreto appare ben strutturato sulla carta, ma l’esperienza passata insegna che la reale applicazione resta problematica. Manca ancora una strategia concreta per trasformare le quote in integrazione reale ed efficace.

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