Con l’avvicinarsi del Conclave 2025, sul tetto della Cappella Sistina è stato montato il celebre comignolo da cui, nei prossimi giorni, si alzeranno le fumate che segneranno l’elezione del nuovo Papa. I cardinali sono tornati a riunirsi nelle Congregazioni generali, in vista della prima votazione prevista per il 7 maggio. Intanto, sono iniziate le prove tecniche con una fumata gialla di test.
Nel frattempo, le tensioni interne non mancano: un sacerdote canadese ha lanciato un invito esplicito ai cardinali, chiedendo loro di non scegliere un “modernista come Bergoglio”. Di tono più conciliatore il cardinale Filoni, che ha sottolineato come il futuro pontefice dovrà garantire l’unità della Chiesa, pur riconoscendo la complessità del momento.
L’attesa è alta non solo tra i fedeli ma anche nell’opinione pubblica mondiale, che guarda al Vaticano con interesse misto a curiosità. L’elezione del 267° Papa si preannuncia quindi densa di significati, tensioni sottili e simbolismi antichi, come quello della fumata che, bianca o nera, tiene il mondo con il fiato sospeso.