Nel 2024 la spesa farmaceutica in Italia ha superato la soglia dei 23 miliardi di euro, un valore che continua a gravare sul già provato Fondo sanitario nazionale. Nonostante un rallentamento rispetto alle previsioni più catastrofiche, i costi restano elevati, trainati soprattutto dagli acquisti diretti da parte delle strutture sanitarie e dall’introduzione di farmaci innovativi dai prezzi esorbitanti.
L’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha evidenziato una situazione meno allarmante del previsto, ma comunque preoccupante, con alcune Regioni che superano di gran lunga i limiti di spesa stabiliti. I farmaci più costosi drenano risorse fondamentali da settori cruciali come l’assistenza e il personale sanitario. Inoltre, il meccanismo del payback — che dovrebbe far restituire alle aziende una parte dello sforamento — si arena spesso in tribunale per via dei ricorsi delle case farmaceutiche.
Mentre il divario tra Regioni cresce e la sostenibilità del sistema sanitario viene messa in discussione, la spesa farmaceutica italiana continua a seguire un trend comune a molti Paesi avanzati, dove l’innovazione ha un prezzo che il pubblico fatica a sostenere.