Il sottosegretario Alfredo Mantovano accende la polemica istituzionale accusando una parte della magistratura di adottare un’eccessiva “giurisprudenza creativa”, in grado – secondo lui – di limitare il ruolo del Parlamento e quindi la sovranità popolare. Il riferimento è soprattutto alle recenti sentenze che hanno ostacolato il Protocollo Italia-Albania sui migranti.
Mantovano sostiene che alcune corti interpretino in modo troppo estensivo le norme costituzionali, invadendo così l’ambito legislativo. Il sottosegretario denuncia una crescente tensione tra i poteri dello Stato e una sistematica disapplicazione di leggi, specie in materia di immigrazione. Non si tratta, dice, di mettere in discussione l’Unione europea, ma di difendere i fondamenti della Repubblica e il principio per cui il popolo deve avere l’ultima parola attraverso i suoi rappresentanti.
Secondo Mantovano, l’equilibrio tra poteri si sta inclinando: le corti, oltre a creare norme giurisprudenziali, influirebbero anche sulle scelte governative e addirittura sugli assetti di potere. Una situazione che, se confermata, rischia di minare le basi del sistema democratico italiano.