Nel Padovano cresce la preoccupazione per i minori esposti involontariamente alla cocaina. Ogni settimana, almeno un bambino risulta positivo alla sostanza, contaminato attraverso il contatto con genitori o ambienti in cui la droga è presente. Come accade con il fumo passivo, la cocaina si deposita su vestiti, mani e oggetti, trasmettendosi ai più piccoli durante gesti quotidiani come preparare il cibo o dare un bacio.
Gli esperti parlano di un fenomeno in crescita, legato all’aumento del consumo di sostanze stupefacenti dopo la pandemia. I danni sui bambini possono essere gravi: la cocaina resta in circolo fino a 15 giorni nei loro organismi fragili, provocando tachicardia, convulsioni e problemi neurologici.
Le autorità sanitarie e i medici invitano a una maggiore consapevolezza sul problema, sottolineando l’importanza di interventi tempestivi per evitare conseguenze irreversibili. In casi estremi, le segnalazioni arrivano ai servizi sociali per la tutela dei minori. Il tema solleva interrogativi su quanto sia diffusa questa esposizione e su quali misure si possano adottare per proteggere i bambini da un rischio tanto insidioso.