3,5 milioni di italiani convivono con il diabete, e uno su sei finisce ogni anno in pronto soccorso. Questa situazione, dovuta spesso a un monitoraggio inadeguato e a una scarsa aderenza terapeutica, contribuisce al sovraffollamento delle strutture di emergenza.
Per affrontare il problema, a Roma si è discusso di un nuovo percorso diagnostico-terapeutico-assistenziale (Pdta) specifico per i pazienti diabetici. La proposta, presentata durante un incontro promosso dall’Intergruppo Parlamentare Diabete, mira a rafforzare il ruolo della medicina territoriale, migliorare la continuità assistenziale e sfruttare le nuove tecnologie per il monitoraggio glicemico.
La senatrice Daniela Sbrollini ha sottolineato l’importanza di creare una rete tra ospedali e territorio per alleggerire il carico sui pronto soccorso. Inoltre, il piano prevede una formazione mirata per i medici e un maggior supporto informativo per i pazienti e i loro caregiver.
Con una spesa sanitaria legata al diabete che supera i 10 miliardi di euro l’anno, il professor Andrea Lenzi ha evidenziato come un approccio più proattivo, basato sulla prevenzione e sull’utilizzo di tecnologie innovative, possa migliorare la qualità della vita dei pazienti e ridurre i costi del sistema sanitario.
Il nuovo Pdta punta quindi a trasformare la gestione del diabete, favorendo una maggiore efficienza e un’assistenza più mirata, con benefici tangibili sia per i pazienti che per l’intero sistema sanitario.