Liliana Segre, figura simbolo della memoria storica, ha deciso di non partecipare a un evento presso il Memoriale della Shoah di Milano in occasione del Giorno della Memoria. La decisione è maturata a seguito di una raffica di insulti ricevuti sui social, innescati dalla proiezione di un documentario sulla sua vita. Commenti come “Fare soldi con il documentario” hanno evidenziato un clima d’odio che colpisce non solo la senatrice a vita ma anche i valori che rappresenta.
Roberto Jarach, presidente del Memoriale, ha espresso amarezza per quanto accaduto, denunciando la pericolosità di parole che alimentano divisioni e antisemitismo. Anche il figlio della Segre, Luciano Belli Paci, ha sottolineato come gli attacchi siano ormai costanti e che valuteranno azioni legali nei casi più gravi.
Nonostante l’amarezza e l’età avanzata, Liliana Segre non si lascia intimidire. Pur limitando gli impegni pubblici, il suo esempio resta un faro contro l’intolleranza e l’oblio.
