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domenica, 24 Novembre 2024

Pertosse: +800% di ricoveri per bambini e tre morti

Pertosse, da gennaio +800% di ricoveri per bambini e tre morti. L’epidemia di pertosse sta mettendo in ginocchio i reparti pediatrici italiani, con un aumento dei casi che non si vedeva da anni.

La Società Italiana di Pediatria lancia l’allarme: i ricoveri per pertosse tra gennaio e maggio 2024 sono aumentati dell’800% rispetto all’anno precedente. Solo nei primi cinque mesi dell’anno si sono registrati 110 ricoveri, di cui almeno 15 in terapia intensiva, e tre decessi.

Un’epidemia sottostimata

Secondo gli esperti, i dati sui ricoveri per pertosse potrebbero essere ancora più preoccupanti di quanto riportato. Molti casi, infatti, non vengono ospedalizzati e quindi sfuggono alle statistiche ufficiali. Tuttavia, la gravità della situazione è evidente e richiede un intervento immediato.

Le Regioni più colpite

Le regioni italiane più colpite dall’epidemia di pertosse sono la Campania, la Sicilia e il Lazio. In Campania, in particolare, si è registrato il numero più alto di ricoveri, con oltre 30 neonati ospedalizzati solo a Napoli.

Vaccinazione: una difesa efficace

I pediatri italiani insistono sull’importanza della vaccinazione per prevenire la pertosse. Il vaccino contro la pertosse fa parte del ciclo esavalente, somministrato ai bambini a partire dall’ottava settimana di vita. Il Ministero della Salute raccomanda un ciclo di tre dosi nel primo anno di vita, con richiami successivi a 5-6 anni e a 14-15 anni.

La vaccinazione Prenatale: una protezione in più

Un altro punto cruciale è la vaccinazione delle donne in gravidanza. La presidente della Società Italiana di Pediatria, Annamaria Staiano, sottolinea come l’immunizzazione della mamma durante il secondo e terzo trimestre di gravidanza sia altamente sicura ed efficace per proteggere i neonati, che sono particolarmente vulnerabili nei primi mesi di vita.

L’epidemia di pertosse in Italia è un problema serio che necessita di una risposta decisa. La vaccinazione è la chiave per proteggere i nostri bambini e prevenire ulteriori tragiche perdite. I dati attuali sono solo la punta dell’iceberg, ma con una corretta informazione e una maggiore copertura vaccinale, possiamo invertire la rotta e garantire un futuro più sicuro ai nostri piccoli.

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