La lunga battaglia contro la polmonite interstiziale
Le polmoniti post Covid non guariscono facilmente. Questo è il verdetto emerso dallo studio condotto dai ricercatori dell’ASL di Lecce, pubblicato su PLOS ONE. La polmonite interstiziale, manifestazione grave del Covid-19, continua a lasciare strascichi anche mesi dopo la guarigione clinica.
Un viaggio tra autoanticorpi e infiammazioni persistenti
Il team di ricerca ha esaminato 75 pazienti ricoverati per Covid-19 nel Sud Italia. Di questi, solo 28 sono guariti completamente dopo tre mesi. I restanti 47 hanno mostrato persistenza di sequele radiologiche, associate a livelli elevati di IL-6, un marker infiammatorio. Questa scoperta suggerisce che l’IL-6 potrebbe essere un predittore di esiti clinici sfavorevoli a lungo termine.
Lo studio clinico e i parametri ematochimici
La ricerca ha evidenziato come i pazienti con sintomi moderati o gravi presentassero livelli elevati di anticorpi IgG, che diminuivano gradualmente nel tempo. Tuttavia, l’infezione da SARS-CoV-2 attiva anche una risposta immunologica delle cellule T, offrendo una protezione più duratura oltre ai livelli di anticorpi rilevabili.
La speranza di nuovi trattamenti
Il presidente dello “Sportello dei Diritti”, Giovanni D’Agata, sottolinea l’importanza di questo studio “Made in Salento”, pubblicato su una rivista di prestigio come PLOS ONE. I risultati ottenuti aprono la strada alla possibilità di sviluppare trattamenti mirati contro le sequele radiologiche a lungo termine della polmonite interstiziale post Covid.
Le polmoniti post Covid non guariscono facilmente e rappresentano una sfida significativa per la medicina moderna. La ricerca dell’ASL di Lecce fornisce importanti indicazioni per il monitoraggio e il trattamento a lungo termine dei pazienti. Il ruolo dell’IL-6 come predittore di esiti clinici potrebbe essere cruciale nello sviluppo di nuove strategie terapeutiche.