Il recente annuncio del rinvio dell’aggiornamento tecnologico negli ospedali italiani al 2026 solleva serie preoccupazioni per la sanità nazionale. La scadenza per la sostituzione delle apparecchiature, che include oltre la metà di Tac, ecografi e risonanze ora considerati obsoleti, era inizialmente prevista per un termine più breve.
Questo ritardo è particolarmente allarmante considerando che l’investimento di 1,2 miliardi di euro, previsto dal Pnrr, è cruciale per l’introduzione di tecnologie diagnostiche all’avanguardia. Il rinvio aggiornamento tecnologico non solo influisce sulla capacità degli ospedali di fornire diagnosi precise e tempestive, ma potrebbe anche esporre i pazienti a rischi aggiuntivi, come un maggior tempo di attesa per le diagnosi e trattamenti non ottimali.