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giovedì, 21 Novembre 2024

LOCKDOWN E DIVIETI INUTILI

 

Oggi , tutto il mondo rivive momenti drammatici, rivive l’ esperienza di una pandemia mondiale che ha portato tutti a vivere un II lockdown forzato. Dal 2020 si sono susseguite una serie di misure adottate dal Governo centrale, atte a contrastare la diffusione del virus. Misure sempre più stringenti che hanno coinvolto tutta l’ Italia. L’ impatto è stato dirompente sotto tutti i punti di vista.

Gli italiani durante il I lockdown hanno risposto con compostezza e disciplina, hanno accettato le proibizioni imposte dallo Stato e dalle Regioni, convinti che stringendo i denti per qualche mese la situazione sarebbe tornata alla normalità. I sacrifici sarebbero stati ripagati, il virus debellato e l’ economia sarebbe tornata alla normalità.

Oggi il 70% degli italiani sono contro le nuove restrizioni, sono stanchi dell’ emergenza sanitaria e delle restrizioni per contenere l’ espandersi del contagio imposte dai Governi Conte e Draghi. La vita e le abitudini degli italiani sono state stravolte completamente, i cittadini ammettono di non farcela più psicologicamente. Prevale rabbia, rancore, contestazioni. Imprenditori, commercianti, artigiani e Partite Iva sono furenti, inquieti.

Quel che è peggio che nessuno riesce ad intravedere la luce in fondo al tunnel. Si torna sempre al punto di partenza. Le autorità impongono nuovi sacrifici, e gli italiani pur obbedendo, si chiedono: ne vale davvero la pena? E’ proprio questa estrema incertezza a demotivarli. Il popolo italiano è disposto al sacrificio, ma solo se serve davvero e a due condizioni:

  • Se servono;
  • Se sanno quando finiranno

Queste condizioni sono venute meno, e molti non solo politici ma anche virologi, si sono divisi sull’ inutilità di queste misure con risvolti drammatici.

Solo 1 italiano su 3 afferma di sentirsi ancora forte per andare avanti. I primi segni di cedimento si vedono, segni che insidiano la tenuta psicologica delle persone, soprattutto per le limitazioni di libertà personale che stanno stravolgendo la quotidianità. Ora, ci si chiede se tutte le decisioni che sono state adottate per far fronte all’ emergenza, siano  giuste e proporzionate  in un’ ottica di bilanciamento tra il diritto fondamentale alla salute , sancito

all’ art. 32 della Costituzione, e tutti gli altri diritti coinvolti, parimenti riconosciuti e tutelati dalla Carta fondamentale. Molteplici sono stati i decreti – legge, che di volta in volta , hanno introdotto misure destinate al contrasto del virus e hanno inciso sempre più sulla sfera individuale dell’ agire umano. Tra i diritti compressi ritroviamo quelli sanciti  agli artt. 13 – 16 – 17 – 18 – 24 – 33 e 34 della Costituzione. In particolare, l’ art. 13 ” Libertà personale ” ha costituito il vulnus principale dei provvedimenti governativi.

La libertà personale è la madre di tutte quelle libertà che ne costituiscono il corollario costituzionale, tra cui la libertà di circolazione ( art. 16 Cost ). Il rapporto tra sicurezza e libertà, rivela che in  un bilanciamento tra diritto alla libertà di movimento e limiti all’ esercizio dello stesso, deve essere adottato il criterio della ragionevolezza atta allo scopo.

I motivi della contrarietà alle continue restrizioni sono principalmente due:

  1. Al I posto vi è la preoccupazione per l’ economia che non potrà reggere;
  2. Al II posto che le restrizioni non vengono rispettare e che in giro ci sono pochi controlli

Tra i favorevoli alle aperture condizionate dall’ andamento del lavoro di immunizzazione della popolazione, contagi e decessi e con l’ individuazione di una data otre la quale si potrà ripartire, ci sono i principali partiti di centrodestra e Italia Viva mentre tra i più ” Rigoristi ” spicca la maggioranza dei sostenitori del PD, dei partiti del centrosinistra e del M5s.

In questa fase della pandemia i lockdown oltre ad essere dannosi sono anche inutili. A sostenerlo sono anche gli esperti, che hanno ravvisato e puntato il dito contro il Governo italiano che come unica scelta alla crisi, rinchiude in casa i cittadini. I benefici di misure così rigorose sono inferiori ai costi. Un anno fa erano comprensibili, ma adesso NO. L’ epidemia recede molto prima che sia raggiunta l’ immunità di gregge.

Lockdown e restrizioni quindi, rappresentano uno strumento inefficace. I blocchi sono inutili, anzi dannosi a causa della tendenza a guardare ai risultati immediati sul fronte sanitario e non agli effetti sulla popolazione.

I danni alla socializzazione dei bambini e ragazzi, lo stop alle attività che determinano il benessere fisico e mentale dei cittadini, i disastri economici per chi è costretto a chiudere le proprie attività. Nessuno ha mai pubblicato un’ analisi costi – benefici in grado di giustificare i costi della politica delle chiusure, eppure i Governi continuano ad adottarle.

Sembra che l’ emergenza abbia fatto dimenticare quale sia la reale forma dell’ assetto costituzionale, con un Governo che in solitaria, ha gestito le nostre vite.

I cittadini chiedono se tutto questo sia legittimo all’ interno di un ordinamento  che fonda tutto sul rispetto della democrazia, delle libertà e dei diritti fondamentali.

 

Francesca Branà

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