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venerdì, 14 Novembre 2025

Scontro politico tra Ue e Ungheria sul caso Salis

Il caso di Ilaria Salis continua a essere terreno di forte tensione tra Budapest e le istituzioni europee. Il governo ungherese accusa la parlamentare italiana di appartenere a un gruppo considerato terroristico, affermando che l’Ue la stia proteggendo grazie all’immunità parlamentare.

Le accuse fanno riferimento a episodi risalenti al 2023, quando Salis fu arrestata con l’accusa di aver aggredito due neonazisti. La sua elezione al Parlamento europeo nel 2024 le ha poi garantito la liberazione e lo status di immunità, elemento che l’Ungheria contesta duramente.

Il portavoce del premier Orbán sostiene che Antifa Ost, il gruppo a cui Salis era legata, sia stato indicato dagli Stati Uniti come organizzazione terroristica di estrema sinistra. Per Budapest, questo confermerebbe la necessità di portare avanti il processo.

La richiesta ungherese di revocare l’immunità è stata però respinta, dando nuova forza al conflitto politico: da un lato il governo ungherese che denuncia una presunta protezione istituzionale, dall’altro il Parlamento europeo che ritiene valide le prerogative dei suoi eletti. Il caso resta quindi aperto e continua a essere uno degli elementi di maggiore frizione nei rapporti tra Bruxelles e Budapest.

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