In Olanda, a partire dal gennaio 2024, oltre il 66% delle scuole secondarie ha adottato una misura netta: il divieto assoluto di usare smartphone e dispositivi digitali durante le ore scolastiche. Una scelta che inizialmente ha sollevato molte perplessità, ma che nel tempo si è rivelata vincente.
Secondo i dati raccolti dal Kohnstamm Instituut, tre istituti su quattro hanno osservato un netto miglioramento nella capacità di concentrazione degli studenti. Il 59% dei dirigenti scolastici ha riscontrato anche un’evoluzione positiva nelle relazioni tra gli alunni, più propensi a dialogare e interagire senza il filtro degli schermi. Il rendimento scolastico ne ha beneficiato: quasi un terzo delle scuole ha notato progressi nei risultati di compiti ed esami.
Il divieto è stato applicato senza eccezioni, se non in casi specifici legati a necessità didattiche. Anche i docenti, inizialmente preoccupati per la gestione della norma, hanno accolto con favore l’iniziativa, sostenuta a livello ministeriale.
L’Olanda, nonostante l’altissimo tasso di digitalizzazione tra i giovani, ha scelto di intervenire per riequilibrare il rapporto tra scuola e tecnologia. L’esperimento ha acceso un riflettore anche in Italia, dove il Ministero dell’Istruzione ha esteso il divieto dei cellulari anche agli istituti superiori, riscuotendo consenso da parte di famiglie e studenti.
La decisione olandese dimostra che il ritorno a un modello scolastico più essenziale, privo di distrazioni digitali, può contribuire a creare un clima più sano, attento e produttivo. Una lezione che potrebbe valere ben oltre i confini dei Paesi Bassi.