Il Bundestag ha respinto la candidatura di Friedrich Merz a cancelliere federale, segnando un precedente storico nella politica tedesca. Il leader della coalizione Cdu-Csu non ha raggiunto la soglia dei 316 voti necessari alla nomina: si è fermato a 310. Nonostante l’accordo di governo siglato con i socialdemocratici dell’Spd, 18 voti sono mancati all’appello, a testimonianza di una maggioranza instabile e più fragile del previsto.
È la prima volta nella storia della Repubblica Federale che un candidato designato alla cancelleria viene bocciato al primo turno di votazione. Ora il Parlamento tedesco ha due settimane di tempo per trovare una soluzione: eleggere Merz al secondo scrutinio o puntare su un nome alternativo.
La battuta d’arresto apre scenari incerti per il futuro governo, che rischia di partire già sotto il segno delle tensioni interne. Un segnale chiaro che, anche in una delle democrazie più solide d’Europa, i numeri non sempre fanno la forza.