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mercoledì, 31 Dicembre 2025

Scuola, il bilancio di fine 2025 tra risorse, contratti e obiettivi europei

Il 2025 si chiude con un bilancio che, almeno sul piano dei numeri, il Ministero dell’Istruzione definisce positivo per la scuola italiana. Nel messaggio di fine anno, il ministro Giuseppe Valditara ha tracciato una linea netta: più risorse, contratti rinnovati e risultati europei raggiunti, respingendo le accuse di tagli avanzate dall’opposizione.

Il nodo centrale riguarda i finanziamenti. Per il 2026, spiega il ministro, sono stanziati in modo definitivo quasi 58 miliardi di euro, con un incremento di circa 960 milioni rispetto all’anno precedente. Un dato che, secondo il dicastero, va letto correttamente: le leggi di bilancio assegnano cifre certe solo per l’anno successivo, mentre le proiezioni sugli anni seguenti non possono essere considerate tagli reali. Nel confronto con il passato, le risorse destinate alla scuola risultano significativamente aumentate rispetto a quelle di precedenti governi.

Un altro capitolo rilevante è quello dei contratti. Con il rinnovo 2022-2024 sono previsti aumenti medi mensili per docenti e personale Ata, oltre al pagamento degli arretrati. L’obiettivo dichiarato è arrivare, per la prima volta, alla firma di tre contratti in un’unica legislatura, garantendo una continuità contrattuale mai realizzata prima. A questo si aggiunge l’introduzione di un’assicurazione sanitaria per tutto il personale scolastico, finanziata con risorse dedicate.

Ampio spazio viene riservato anche al Piano nazionale di ripresa e resilienza. Secondo i dati comunicati al termine del 2025, l’Italia avrebbe superato diversi target fissati dall’Unione Europea: più studenti coinvolti nei programmi contro la dispersione scolastica, un tasso di abbandono precoce in calo ben oltre le soglie richieste e un numero di aule digitali superiore alle previsioni iniziali. Risultati che, sempre secondo il ministero, certificano un utilizzo efficace delle risorse europee.

Sul fronte delle infrastrutture, gli investimenti riguardano asili nido, mense ed edilizia scolastica, con miliardi di euro destinati alla messa in sicurezza degli edifici e all’ampliamento dei servizi, in particolare per il tempo pieno. Non mancano interventi a sostegno delle famiglie, come i contributi per l’acquisto dei libri di testo.

Il quadro che emerge è quello di una scuola al centro di un forte impegno finanziario e programmatico. Resta ora la verifica più attesa: capire se questi numeri si tradurranno concretamente in un miglioramento della qualità dell’istruzione e delle condizioni quotidiane di studenti, famiglie e personale scolastico.

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