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venerdì, 17 Ottobre 2025

Manovra 2026: tagli mirati e sostegno al ceto medio

La nuova manovra 2026 varata dal Consiglio dei ministri si presenta come un compromesso tra prudenza e rilancio. Il governo punta a sostenere il ceto medio con un intervento sull’Irpef da 2,8 miliardi di euro, accompagnato da misure per rendere più leggeri i turni festivi e notturni e favorire la produttività. In pratica, una boccata d’ossigeno per chi lavora senza arrivare mai ai privilegi.

Per le famiglie, arrivano 1,6 miliardi in più, con il bonus mamme lavoratrici che sale da 40 a 60 euro mensili. Un segnale politico chiaro, che rimette al centro natalità e occupazione femminile. Le pensioni minime aumentano di 20 euro al mese, una cifra simbolica ma utile per chi vive con poco.

Il premier Giorgia Meloni parla di una legge di bilancio “seria ed equilibrata”, che non prevede nuove tasse sugli extraprofitti ma punta a tagliare le spese dei ministeri e a incentivare gli investimenti con 8 miliardi destinati alle imprese. Il ministro Giorgetti conferma che le banche e le assicurazioni contribuiranno “a malincuore”, ma senza contraccolpi sul sistema finanziario.

La manovra 2026 per il ceto medio si propone così come una strategia di continuità con l’agenda economica del governo: meno burocrazia, più sostegno a chi lavora, e un equilibrio fragile tra rigore e redistribuzione. Resta da capire se, oltre alle buone intenzioni, arriveranno risultati tangibili nelle tasche degli italiani.

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