La Manovra 2026 pensioni lavori usuranti porta con sé un equilibrio delicato tra equità sociale e rigore di bilancio. Il governo conferma che l’aumento dell’età pensionabile sarà bloccato solo per chi svolge mansioni gravose o usuranti, mentre per gli altri lavoratori l’adeguamento all’aspettativa di vita resterà valido dal 2027. Una misura che riconosce, almeno in parte, la fatica fisica di chi ha trascorso anni in prima linea.
Sul fronte fiscale, il documento programmatico di Bilancio introduce una riduzione della seconda aliquota Irpef, che scende dal 35% al 33%. Un segnale di alleggerimento per i redditi medi, pensato per stimolare i consumi e dare respiro alle famiglie in un contesto economico ancora incerto.
Le coperture finanziarie arrivano da una combinazione di contributi straordinari del settore bancario e assicurativo, per oltre 4 miliardi di euro, insieme alla revisione del Pnrr e ai tagli ai ministeri, che libereranno complessivamente circa 7 miliardi. Interventi che mirano a contenere la spesa pubblica senza rinunciare al sostegno a lavoratori e imprese.
La manovra guarda anche al mondo del lavoro, introducendo sgravi sui rinnovi contrattuali e premi di produttività, per favorire l’adeguamento dei salari al costo della vita. Sul versante sociale, vengono rifinanziati i bonus per le madri lavoratrici e le misure a favore dei caregiver familiari, oltre alla proroga della Carta dedicata a te per l’acquisto di beni di prima necessità.
In sintesi, la Manovra 2026 pensioni lavori usuranti punta a coniugare responsabilità finanziaria e attenzione verso le categorie più esposte, segnando una continuità con le politiche di sostegno avviate negli ultimi anni.