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lunedì, 13 Ottobre 2025

Povertà assoluta stabile, cresce il reddito ma aumenta la disuguaglianza

Il nuovo rapporto allegato al Documento di economia e finanza programmatico 2025 del Ministero dell’Economia mostra un quadro in chiaroscuro. Da un lato il reddito pro capite degli italiani continua a crescere, con un aumento del 3% rispetto al 2023 e dell’11,5% rispetto al 2020, sostenuto dal calo dell’inflazione e dai trasferimenti pubblici. Dall’altro, il divario sociale non si riduce: la forbice tra il 20% più ricco e il 20% più povero si allarga leggermente, raggiungendo i 5,5 punti, segno di una distribuzione della ricchezza ancora squilibrata.

Sul fronte della povertà assoluta, i dati restano sostanzialmente invariati: nel 2023 l’8,5% delle famiglie e il 9,8% degli individui vivevano in condizioni di disagio economico, percentuali che secondo le proiezioni resteranno stabili fino al 2028. Una crescita del reddito che, quindi, non riesce ancora a tradursi in un reale miglioramento per le fasce più fragili della popolazione.

C’è però un segnale incoraggiante dal mercato del lavoro: il tasso di mancata partecipazione si è ridotto grazie all’aumento dell’occupazione e al calo degli inattivi. Le previsioni indicano una prosecuzione di questa tendenza positiva, con un ulteriore calo della disoccupazione nei prossimi anni.

In sintesi, il Paese si arricchisce ma non diventa più equo: la povertà assoluta rimane stabile e la disuguaglianza cresce, mentre solo l’occupazione sembra fornire una prospettiva di miglioramento per il futuro.

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