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martedì, 5 Agosto 2025

Italia in allarme per il crollo demografico: a rischio 12 milioni di lavoratori entro il 2060

L’Italia si trova di fronte a una crisi demografica senza precedenti. Secondo l’ultimo rapporto Ocse presentato al Cnel, entro il 2060 il Paese potrebbe perdere circa 12 milioni di persone in età lavorativa, una riduzione del 34% rispetto agli attuali numeri, ben oltre la media Ocse dell’8%. A preoccupare è anche la possibile diminuzione del Pil pro capite del 22%, qualora non si registrassero miglioramenti significativi nella produttività.

Il rapporto evidenzia inoltre che il tasso di occupazione tra giovani, donne e lavoratori over 60 rimane tra i più bassi d’Europa. Per evitare una deriva economica, l’Ocse raccomanda un intervento su più fronti: ridurre il divario occupazionale di genere, aumentare la partecipazione dei giovani nel mondo del lavoro e migliorare l’inclusione degli over 60. Fondamentale, secondo gli esperti, sarà anche incentivare una migrazione regolare e qualificata.

Tra le criticità segnalate figurano l’alto numero di Neet (1,34 milioni nel 2024), il divario tra Nord e Sud e la stagnazione salariale. Sebbene si intravedano segnali positivi, come l’aumento dell’occupazione tra i 55 e i 64 anni, il Paese rimane ancora indietro rispetto alla media Ocse. Il rischio, senza un’inversione di tendenza, è un Paese impoverito e in declino.

Il rapporto chiama dunque in causa istituzioni, imprese e società civile: serve un piano strutturale che valorizzi le risorse umane già presenti e attragga nuove energie. Solo così sarà possibile affrontare una sfida che non è solo demografica, ma soprattutto economica e sociale.

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