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martedì, 1 Luglio 2025

L’artigianato italiano in crisi: i numeri allarmanti dell’INPS

Il comparto artigiano italiano attraversa una fase critica, certificata dal Rendiconto 2024 dell’INPS. Il documento, approvato dalla Gestione Artigiani dell’Istituto, rivela un calo drammatico delle aziende iscritte – circa 80.000 in meno – e un debito complessivo superiore a 100 miliardi di euro. Il patrimonio netto è in territorio negativo e la spesa per le pensioni ha superato il miliardo di euro.

A fronte di questi dati, l’unico segnale positivo è un lieve incremento del gettito contributivo (+223 milioni), insufficiente però a invertire la rotta. Gabriele Tullio, presidente dell’Unione Artigiani Italiani e membro del comitato INPS, sottolinea il progressivo declino: da due milioni di imprese si è passati a poco più della metà. Allo stato attuale, ogni pensionato artigiano è sostenuto da meno di un lavoratore attivo.

La proposta dell’UAI per fronteggiare questa deriva è duplice: riforme strutturali e apertura all’integrazione, puntando sui giovani stranieri motivati a intraprendere mestieri artigiani. L’obiettivo è rilanciare un settore che ha rappresentato storicamente una colonna portante del sistema produttivo italiano, oggi però a rischio concreto di implosione.

Questo scenario richiede un intervento urgente e deciso da parte delle istituzioni, altrimenti il comparto artigiano rischia di scomparire, travolto dal peso di numeri che parlano da soli.

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