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sabato, 14 Giugno 2025

Crescita della ricchezza in Italia e aumento delle disuguaglianze

Secondo l’ultima Relazione della Banca d’Italia, il patrimonio complessivo delle famiglie italiane ha raggiunto livelli record nel 2024, toccando quota 11.700 miliardi di euro. Tuttavia, questo aumento della ricchezza non corrisponde a una maggiore equità: al contrario, la concentrazione del capitale in una fascia sempre più ristretta della popolazione sta acuendo le disuguaglianze sociali.

La crescita dei patrimoni è stata favorita soprattutto dal buon andamento dei mercati finanziari, da cui hanno tratto beneficio coloro che possiedono asset e strumenti di investimento. Intanto, i redditi da lavoro e le entrate autonome hanno rallentato sensibilmente, penalizzando le fasce medio-basse. La propensione al risparmio è salita al 9%, segnale di un’economia vissuta con crescente cautela, in cui l’incertezza prevale sull’ottimismo.

L’aspetto più preoccupante è che l’aumento del risparmio non avviene in modo omogeneo: chi ha di più riesce a risparmiare e investire, mentre chi ha meno fatica ad arrivare a fine mese. Così, il divario patrimoniale si amplia, generando un circolo vizioso che rischia di minare la coesione sociale del Paese.

Infine, la trasformazione degli strumenti di investimento — con un ritorno alle obbligazioni dopo anni di fondi gestiti — segna un cambio di paradigma nel comportamento finanziario delle famiglie, ma anche in questo caso l’accesso è riservato a chi dispone di risorse consistenti.

L’Italia si scopre così ricca, ma più fragile. Una nazione in cui il benessere complessivo non si traduce in miglioramento collettivo, e dove la sfida futura sarà ridurre il divario sociale in un contesto economico segnato da instabilità e sfiducia.

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