Gli Stati Uniti hanno ufficialmente raddoppiato i dazi sulle importazioni di acciaio e alluminio, portandoli al 50%. La misura, voluta dal presidente Donald Trump e già operativa dalla mezzanotte americana, mira a proteggere l’industria nazionale, ma rischia di riaccendere tensioni commerciali con i principali partner economici, in particolare Cina ed Europa.
In un messaggio pubblicato sulla sua piattaforma Truth, Trump ha espresso stima personale per il leader cinese Xi Jinping, pur ammettendo che raggiungere un accordo commerciale con Pechino rimane estremamente difficile. La dichiarazione segue un colloquio telefonico con la presidente della Commissione UE, Ursula von der Leyen, il cui portavoce ha definito “positivo” il primo giorno di negoziati con Washington.
La stretta sulle tariffe rientra in una strategia economica più ampia, già sperimentata durante il primo mandato dell’ex presidente, volta a ridurre la dipendenza americana dalle importazioni e rilanciare la produzione interna. Tuttavia, la nuova impennata dei dazi su acciaio e alluminio solleva timori anche tra gli alleati europei, che temono ripercussioni su esportazioni e occupazione.
Il provvedimento è interpretato da molti osservatori come una mossa elettorale in vista della prossima corsa alla Casa Bianca, con Trump intenzionato a mostrarsi forte sul fronte commerciale. Restano ora da valutare le reazioni internazionali e i possibili sviluppi nei rapporti bilaterali, in particolare con la Cina.
