A partire da giugno, la busta paga dei dipendenti della Pubblica Amministrazione centrale si arricchirà di aumenti significativi, fino a 480 euro al mese. Il governo ha stanziato 190 milioni di euro con l’obiettivo di ridurre le storiche disuguaglianze salariali tra i vari ministeri, uniformando il salario accessorio ai livelli più elevati, come quello delle Agenzie fiscali.
Questo intervento si aggiunge all’incremento del 6% già garantito dal rinnovo contrattuale, portando a un aumento complessivo medio del 9,15%. Gli importi variano a seconda del ministero: il personale del ministero della Giustizia sarà il più favorito, seguito da Infrastrutture, Interno, Ambiente e Lavoro. Differenze minime, invece, per i dipendenti di Cultura, Made in Italy e Salute, mentre i ministeri dell’Economia e del Turismo, già oltre la soglia di riferimento, non beneficeranno di ulteriori incrementi.
La misura punta a frenare il fenomeno della migrazione dei funzionari verso gli enti più remunerativi, riequilibrando i trattamenti economici senza alterare gli stipendi base, uguali a parità di qualifica. Una riforma attesa da anni, che mira a rendere più equa e attrattiva l’intera macchina amministrativa statale.
