Elon Musk cambia rotta. Dopo un inizio d’anno disastroso per Tesla, con ricavi in calo del 20% e utili precipitati oltre il 70%, il patron dell’auto elettrica ha annunciato che ridurrà il suo impegno nel Doge, il dipartimento federale sull’efficienza energetica voluto da Donald Trump. “Lavorerò uno o due giorni a settimana, finché il presidente lo vorrà” ha detto Musk, motivando la scelta con la necessità di concentrarsi sull’azienda in crisi.
Una mossa che, paradossalmente, ha fatto respirare i mercati: le azioni Tesla hanno subito registrato un balzo in Borsa, sia a Wall Street sia a Francoforte. Il segnale che gli investitori vedono in questo passo indietro dal ruolo istituzionale un possibile rilancio per la casa automobilistica, schiacciata da concorrenza, instabilità politica e calo della domanda.
Il titolo dell’articolo ruota attorno alla frase chiave “Tesla in tilt”, utilizzata per descrivere la situazione critica che Musk cerca ora di fronteggiare direttamente. Ironia, cronaca e analisi si fondono in un pezzo che alterna dati concreti e toni pungenti, nel pieno stile del giornalismo d’opinione.