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domenica, 13 Aprile 2025

Primi segnali di crisi: i sostenitori di Trump iniziano a fuggire

Il fronte pro-Trump comincia a sgretolarsi, e stavolta non si tratta di semplici malumori. I primi segnali di crisi arrivano direttamente dal cuore pulsante dell’economia americana: Elon Musk, Bill Ackman, Jamie Dimon e altri grandi nomi che avevano scommesso sul ritorno del tycoon ora iniziano a tirarsi indietro. Il motivo? Una strategia commerciale a base di dazi che rischia di spingere il Paese verso una nuova recessione.

Musk critica apertamente la linea protezionista, citando persino Milton Friedman per smontarla. Ackman chiede una pausa immediata e lancia accuse pesanti a membri dell’amministrazione, mentre Dimon avverte i suoi clienti: continuare così danneggerà seriamente l’economia USA. I petrolieri piangono per il crollo del greggio, e la Silicon Valley ha già perso miliardi.

Intanto anche diversi senatori repubblicani si smarcano e, in modo inedito, collaborano con i democratici per frenare i dazi più aggressivi. La frattura interna è evidente: quello che doveva essere il grande rilancio economico made in Trump sembra oggi un boomerang pericoloso. E la parola “recessione” smette di essere solo un’ipotesi.

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