Donald Trump ha deciso di rinviare di un mese l’imposizione dei dazi su Messico e Canada, una scelta che arriva dopo le forti pressioni dell’industria automobilistica americana e le minacce di ritorsione del governo canadese.
L’annuncio è stato fatto dopo un colloquio con la presidente messicana Claudia Sheinbaum, che ha salutato la decisione come un risultato positivo per entrambi i Paesi. Trudeau, invece, aveva già minacciato misure di ritorsione, tra cui tariffe sulle esportazioni di elettricità verso alcuni Stati americani.
La reazione dei mercati è stata immediata: le borse hanno registrato forti cali, con il Dow Jones e il Nasdaq in rosso, mentre le aziende automobilistiche come Stellantis e General Motors hanno lanciato l’allarme sulle ripercussioni economiche. Nel frattempo, la Cina osserva con attenzione e promette una risposta decisa all’offensiva commerciale statunitense.
La domanda ora è: questa mossa è una vera tregua o solo una strategia elettorale in vista delle presidenziali? Il 2 aprile, data in cui i dazi potrebbero scattare definitivamente, sarà il vero banco di prova.