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domenica, 9 Marzo 2025

Decreto Salva Milano: una svolta per l’edilizia o un salvagente per gli abusi?

Il Decreto Salva Milano è stato approvato alla Camera con l’obiettivo di sbloccare oltre 150 cantieri fermi per presunti abusi edilizi. La norma semplifica le procedure urbanistiche, consentendo demolizioni e ricostruzioni con una semplice Segnalazione Certificata di Inizio Attività (Scia), senza dover passare dai piani attuativi comunali.

Secondo i promotori, il provvedimento è essenziale per ridare slancio allo sviluppo della città e sbloccare investimenti miliardari. Tuttavia, il tempismo dell’approvazione ha sollevato più di un sospetto: proprio alla vigilia del passaggio in Senato, la Guardia di Finanza ha arrestato l’architetto Giovanni Oggioni, ex vicepresidente della Commissione per il Paesaggio di Milano, con accuse di corruzione e depistaggio. Secondo le indagini, Oggioni avrebbe contribuito alla stesura del decreto per proteggere un sistema illecito di autorizzazioni edilizie.

Al netto delle inchieste in corso, il Decreto Salva Milano potrebbe avere un impatto significativo anche sulle normative edilizie nazionali. Tra le novità previste, spicca l’allentamento della doppia conformità per la vendita degli immobili e l’introduzione del silenzio-assenso: se il Comune non risponde entro 45 giorni, la sanatoria viene automaticamente approvata.

Il dibattito è aperto: da un lato c’è chi lo vede come un passo avanti per l’edilizia, dall’altro chi teme che possa diventare un condono mascherato. Milano riparte, ma resta da capire in che direzione.

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