Elon Musk ha offerto 97,4 miliardi di dollari per prendere il controllo di OpenAI, l’azienda dietro ChatGPT, ma Sam Altman ha risposto con una battuta pungente su X: “No grazie, ma possiamo comprarci Twitter per 9,74 miliardi se vuoi”. Uno scambio che riaccende la rivalità tra i due imprenditori e mette in luce il futuro dell’intelligenza artificiale.
Musk, tra i fondatori di OpenAI, ha lasciato la società nel 2019 e oggi accusa Altman di aver trasformato quella che doveva essere una realtà open-source in una macchina da profitti. Il suo obiettivo sarebbe riportarla alle origini, ma la sua offerta si scontra con i piani del CEO di OpenAI, che sta lavorando a una riorganizzazione interna e alla separazione della componente no-profit da quella commerciale.
A finanziare la proposta di Musk c’è un gruppo di investitori di peso, tra cui Valor Equity Partners e 8VC, ma Microsoft, che ha già investito miliardi in OpenAI, osserva attentamente. La partita non è solo economica: il controllo dell’IA è ormai una sfida geopolitica e industriale.
Musk e Altman si sfidano su visioni opposte: uno vuole un’IA libera e accessibile, l’altro un colosso tecnologico sempre più potente. Chi vincerà? Lo scontro è appena iniziato.