Aumento stipendio ministri: la misura che avrebbe equiparato i compensi tra ministri parlamentari e non è stata ritirata. Restano solo i rimborsi spese.
L’emendamento introdotto nella Manovra, che mirava ad allineare gli stipendi dei ministri non parlamentari a quelli dei colleghi eletti, è stato ritirato su richiesta del ministro della Difesa Guido Crosetto. La proposta avrebbe previsto un aumento di 7.193 euro al mese, ma è stata stoppata per evitare ulteriori polemiche.
“Non ha senso mantenere disparità di trattamento per chi svolge lo stesso lavoro”, ha dichiarato Crosetto, pur riconoscendo che la scelta di ritirare l’emendamento è stata fatta per chiudere la discussione pubblica. La nuova versione prevede solo il rimborso delle spese per i ministri non residenti a Roma, con un fondo da 500mila euro annui dal 2025.
La questione ha sollevato un acceso dibattito pubblico, tra chi chiede equità e chi invoca maggiore sobrietà nei costi della politica. Crosetto ha chiuso la vicenda affermando che questa situazione rimarrà invariata fino alla fine della legislatura.