un appello all’Europa: senza riforme strutturali, il Pil dell’Unione rischia di non crescere nei prossimi 25 anni. L’ex presidente della BCE ha sottolineato come il tasso attuale di produttività e l’invecchiamento demografico rendano urgente intervenire con strategie innovative e politiche economiche più efficaci.
Tra le proposte avanzate, Draghi ha parlato della necessità di potenziare il mercato unico europeo e il mercato dei capitali, oggi ancora troppo frammentati, e di introdurre debito comune per creare spazio fiscale e sostenere gli investimenti. La BCE stima che, sfruttando appieno le nuove regole fiscali, si potrebbero liberare fino a 700 miliardi di euro per finanziare le transizioni ecologiche e digitali.
L’Europa, ha spiegato Draghi, deve investire nella riqualificazione della forza lavoro e migliorare la coordinazione tra gli Stati membri per affrontare le sfide globali. Solo con riforme condivise e coraggiose sarà possibile garantire un futuro di crescita e stabilità.
