Quasi due studenti su cinque sono esonerati dal pagamento delle tasse universitarie, ma per chi non rientra nella “no tax area” i costi possono essere salati, arrivando fino a 1.500 euro l’anno. La “no tax area” è stata introdotta nel 2017 per agevolare gli studenti con redditi più bassi, e oggi, in alcune università, chi ha un ISEE fino a 30mila euro è completamente esentato. Tuttavia, questo crea squilibri: chi non ha diritto all’esonero finisce per pagare molto di più, soprattutto negli atenei del Nord Italia.
Nel 2022/2023, il 31% degli studenti era totalmente esonerato dalle tasse e un ulteriore 12% ha ottenuto una riduzione parziale. Per coprire queste agevolazioni, lo Stato stanzia fondi, ma spesso insufficienti, lasciando le università con il compito di compensare il resto. Il risultato è che chi non ha diritto a nessuno sconto paga tasse molto più alte della media.
Per il prossimo anno accademico sono previsti nuovi fondi e borse di studio, con un aumento dei limiti ISEE per accedere alle agevolazioni, ma resta da vedere se questi interventi riusciranno a risolvere il problema di fondo.