Volkswagen potrebbe affrontare una ristrutturazione storica, con la chiusura di stabilimenti in Germania e il taglio di 15mila posti di lavoro. L’aumento dei costi di produzione e la crescente concorrenza da parte dei produttori asiatici hanno spinto i vertici dell’azienda a valutare misure drastiche per ridurre le spese. Questa volta, la decisione potrebbe essere presa direttamente dall’amministratore delegato, Oliver Blume, senza passare per il Consiglio di sorveglianza, che in passato aveva bloccato simili provvedimenti.
I sindacati sono già sul piede di guerra, ma hanno limitate possibilità di intervento, potendo scioperare solo su questioni salariali. La situazione finanziaria del gruppo non è delle migliori: nonostante la prospettiva di chiusure e licenziamenti, le azioni di Volkswagen continuano a soffrire in borsa.
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