Il prossimo 8 marzo, il settore elettrico italiano sarà segnato da uno sciopero nazionale, indetto per esprimere serie preoccupazioni sul futuro di Enel, delle sue lavoratrici e lavoratori. La voce di Michele Rizzi, Segretario Nazionale del settore elettrico di UGL Chimici, risuona forte tra le righe delle notizie, annunciando le ragioni di questa drastica misura. Le questioni sollevate vanno dalle esternalizzazioni alla decarbonizzazione, passando per l’introduzione dell’orario sfalsato e le incertezze sul rinnovo delle concessioni idroelettriche, senza dimenticare l’eccessiva flessibilità richiesta ai dipendenti.
Sciopero 8 Marzo Enel non è solo una questione di contratti e condizioni lavorative, ma si inserisce in un contesto più ampio di sostenibilità e coerenza aziendale. Nonostante gli annunci, Enel sembra navigare in acque incerte tra il dire e il fare, soprattutto riguardo alla mobilità elettrica e alle strategie di riduzione delle emissioni di CO2. Il ritorno a una minor quantità di giorni in smart work contraddice, secondo Rizzi, le necessità ambientali e le potenzialità di risparmio e produttività offerte dal lavoro a distanza.
Questo sciopero rappresenta un appello all’azienda affinché rifletta sulle proprie politiche e sulle loro conseguenze non solo per i lavoratori ma per l’intera società. L’auspicio è quello di una rimodulazione delle strategie che tenga conto delle esigenze occupazionali, ambientali e generazionali. In questo scenario, lo sciopero del 8 marzo diventa simbolo di una lotta più ampia per la giustizia sociale e ambientale nel settore energetico.
Lo sciopero 8 Marzo Enel sottolinea la tensione tra le necessità di un’azienda di rimanere competitiva nel mercato e l’urgenza di adottare pratiche sostenibili e inclusive. La sfida che si prospetta è quella di armonizzare questi obiettivi, in un equilibrio che soddisfi sia le esigenze dei lavoratori che quelle del pianeta.