La Coldiretti, in un recente raduno a Bruxelles in occasione dell’Agrifish, ha espresso preoccupazione per l’importazione di prodotti agricoli spesso provenienti da Paesi che non rispettano gli standard di sicurezza alimentare, ambientale e i diritti dei lavoratori imposti dall’Unione Europea. Tra questi, il grano rappresenta uno dei prodotti più importati, con un incremento preoccupante delle importazioni da paesi come Canada, Russia e Turchia. In particolare, il grano canadese, trattato con glifosato, e quello russo e turco hanno visto un’impennata rispettivamente del +1164% e del +798%.
L’import alimentare record non solo mette a rischio la salute dei consumatori italiani ma anche la sostenibilità dell’agricoltura nazionale, già messa a dura prova da pratiche commerciali sleali. Coldiretti chiede un netto stop all’ingresso di prodotti non conformi ai nostri standard, promuovendo il principio di reciprocità delle regole e la valorizzazione delle filiere agricole interne.
Inoltre, Coldiretti mette in evidenza come alcuni accordi commerciali favoriscano l’ingresso di prodotti trattati con sostanze vietate nell’UE, come il riso asiatico e le lenticchie canadesi, oltre a prodotti come le arance egiziane e i limoni argentini, spesso associati a pratiche di sfruttamento lavorativo inaccettabili.
Questo scenario solleva questioni urgenti riguardanti la sicurezza alimentare e la sostenibilità ambientale, richiamando l’attenzione sul bisogno di politiche più rigorose per proteggere il patrimonio agroalimentare italiano. La richiesta di Coldiretti per un maggiore controllo sull’import alimentare è un appello alla responsabilità che riguarda tutti i cittadini europei, invitati a sostenere la produzione locale e le pratiche agricole sostenibili.