La protesta agricoltori in Italia segna una nuova fase di mobilitazione, con un corteo annunciato sul Grande Raccordo Anulare a Roma e la minaccia di un’azione eclatante a Sanremo, a meno che una delegazione non venga accolta sul palco dell’Ariston. Questa mossa rappresenta un’escalation nelle azioni di Riscatto agricolo, un movimento che da settimane cerca di attirare l’attenzione sulle difficoltà del settore.
In seguito all’annullamento della manifestazione prevista a Roma, il movimento Riscatto agricolo ha deciso di mantenere vivo il proprio appello, sottolineando come la mancanza di dialogo con le istituzioni abbia spinto gli agricoltori verso azioni più dirette e visibili. “Se non potremo salire sul palco dell’Ariston, saremo costretti a concentrare su Sanremo i trattori dei presidi della Lombardia, del Piemonte e della Liguria”, annuncia il movimento, evidenziando un senso di responsabilità che finora non ha trovato riscontro.
La risposta delle Istituzioni
Il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, ha evidenziato incontri già avvenuti con le delegazioni agricole, tentando di aprire un canale di dialogo. Parallelamente, il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha indicato la valutazione di misure a sostegno del settore, come l’esenzione Irpef per gli imprenditori agricoli. Anche il Vaticano, attraverso il cardinale Pietro Parolin, ha sottolineato l’importanza di ascoltare le richieste degli agricoltori, fondamentali per la sostenibilità delle aree rurali e delle piccole e medie aziende.
Le richieste degli Agricoltori
Le rivendicazioni alla base della protesta degli agricoltori includono un adeguato riconoscimento economico per il duro lavoro e una redistribuzione dei sussidi che favorisca una maggiore tutela del Made in Italy, oltre all’opposizione all’aumento dei prezzi del gasolio. Queste richieste riflettono una crisi profonda del settore, che richiede interventi mirati e un dialogo costruttivo tra le parti.
Verso una soluzione?
L’escalation della protesta agricoltori evidenzia una frattura tra il mondo agricolo e le istituzioni, sottolineando l’urgenza di trovare soluzioni concrete. Il dialogo aperto e la volontà di ascolto da parte delle autorità potrebbero rappresentare i primi passi verso una risoluzione della crisi, con la speranza che le azioni promesse trovino presto concretizzazione.