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venerdì, 22 Novembre 2024

Elusione fiscale websoft: 50 miliardi sfuggiti in 4 anni

L’Elusione Fiscale WebSoft ha messo in luce una realtà allarmante nel mondo della tecnologia. Uno studio condotto da Mediobanca ha rivelato che, dal 2019 al 2022, i giganti del web hanno sottratto oltre 50 miliardi di euro al fisco attraverso pratiche di ottimizzazione fiscale. La tassazione media delle multinazionali WebSoft è risultata del 15,1% nel 2022, ben al di sotto della media teorica del 21,9%.

Il settore WebSoft, comprendente aziende come Tencent, Microsoft e Alphabet, ha beneficiato di regimi fiscali agevolati, realizzando un risparmio di 13,6 miliardi di euro solo nel 2022. La loro strategia includeva la tassazione in paesi con aliquote fiscali più basse, contribuendo significativamente all’elusione fiscale.

In Italia, l’introduzione della Global minimum tax dal 2024 mira a contrastare queste pratiche, applicando un’aliquota del 15% sugli utili delle multinazionali con fatturato superiore a 750 milioni di euro. Tuttavia, nel 2022, le filiali italiane dei colossi WebSoft hanno versato soltanto 162 milioni al fisco, con un tax rate effettivo del 28,3%.

La dimensione economica delle WebSoft è impressionante: nel 2022, il loro giro d’affari ha raggiunto 1.792 miliardi di euro, quasi il 90% del PIL italiano. La maggior parte dei ricavi proviene dagli Stati Uniti e dalla Cina, con le aziende statunitensi che generano il 70% del fatturato e quelle cinesi il 26%.

In conclusione, l’Elusione Fiscale WebSoft solleva interrogativi sulla giustizia fiscale e l’equità nell’economia globale. Mentre i governi cercano di adeguare le leggi fiscali alle sfide dell’era digitale, la lotta contro l’elusione fiscale resta un campo in evoluzione.

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