L’inflazione in Eurozona differisce tra i Paesi. Germania, un tempo moderata, mostra ora un tasso inflazionario maggiore rispetto a Italia e Spagna, in discesa.
Il tasso tedesco annuale è salito da 6,3% a 6,8%, mentre in Spagna e Italia è sceso rispettivamente dal 2,9% al 1,6% e dall’8% al 6,7%.
La Francia segue la tendenza di calo, passando dal 6% al 5,3%. Nell’eurozona nel complesso, l’inflazione è calata al 5,5%.
Le variazioni derivano dalle risposte dei Paesi alla crisi energetica del 2021-2022 dovuta all’invasione russa in Ucraina.
In Germania, gli sconti sui trasporti ferroviari hanno contribuito a un aumento.
La Spagna, meno dipendente dal gas russo, ha attenuato l’effetto dell’aumento dei prezzi energetici.
In Italia, l’inflazione è stata influenzata da aumenti nei prezzi alimentari, nell’abitazione e nei servizi.
Le divergenze complicano la gestione dei tassi di interesse da parte della Bce.
Dovrebbe combattere l’inflazione tedesca o quella dei Paesi con tassi più bassi? Questo riflette le contraddizioni strutturali dell’eurozona.