Che l’Italia fosse un “paese per vecchi” gli italiani lo hanno sostenuto e creduto per molto tempo. Da diversi anni invece, lo scenario è cambiato. Per i pensionati la vita nello stivale costa troppo e gli assegni previdenziali sono troppo bassi. Nel 2014 si è registrato un tasso di partenze pari al 64% in più dell’anno precedente. Quella dei nonni è una vera e propria fuga. Varcano i confini in cerca di un luogo dove godersi la pensione senza rinunce e senza eccessive tasse da pagare. Posti che, non solo sono dei paradisi terrestri per la loro bellezza ma sono anche dei paradisi fiscali. Molti sono partiti per la Tunisia, Bulgaria o Romania dove 800 euro al mese pagati dall’Inps sono una fortuna. Una nuova meta è il Portogallo, dove lo stipendio mensile si incassa al lordo senza dover pagare un centesimo all’Agenzia delle entrate. Le regole sono semplici: basta vivere 183 giorni l’anno nel paese, assumere lo status di “residente non abituale” e per dieci anni la pensione è esentasse. L’Inps accredita lorda la pensione e l’erario non effettua alcun prelievo. Un sogno, per i nonni tricolore, divenuto realtà. Una vita senza l’incubo di dover sempre adempiere agli obblighi fiscali. E mentre le loro tasche ridono di gioia, le casse dello stato italiano piangono di amarezza. Il Portogallo come l’Eden.
Tra la fuga dei pensionati e l’esodo dei giovani disoccupati, l’Italia rischia di passare da “paese per vecchi” a “paese fantasma”.
Elena D’Ettorre