Nell’aria delle innovazioni hanno fatto il loro ingresso i droni, velivoli radiocomandati con pilota remoto. Utilizzati dapprima come hobby per nerd o come amatoriale passione, oggi occupano la scena professionale al servizio della tecnologia. Il loro uso è ampio. Vengono impiegati per le riprese video aere, trovano spazio in molte attività civili, dal controllo del territorio al monitoraggio dei criminali, dall’analisi dei terreni alla ricerca di dispersi dopo una calamità naturale oppure semplicemente per soddisfare curiosità personali (catturando immagini del panorama naturale). Nonostante siano un’avanguardia in espansione e crescita, in Italia non si parla spesso di droni, al contrario, negli Stati Uniti è una realtà consolidata divenuta parte integrante nel circolo di un mercato attivo. Molte sono le aziende che hanno adottato gli aeromobili a pilotaggio remoto (UAV in inglese) ricavandone un business sostanzioso. Eppure per quanto poco se ne parli, i 350 milioni di euro mossi dai droni in Italia nel 2015, sono una certezza. Una certezza che permette a Fabrizio De Fabritiis, Presidente di Dronitaly, la più grande fiera italiana a tema, di mostrarsi positivo sul giro di affari che vede protagonisti i droni. A Milano si terrà la seconda edizione che raccoglie appassionati e professionisti del settore. Un evento che promuove l’informazione su cosa sono e come funzionano. Un’occasione per avvicinare scettici e disinformati alla ‘new entry’ del mercato tecnologico.
E. D’E.