Gli studenti del Conservatorio Santa Cecilia di Roma si stanno preparando a manifestare per protestare contro la difficile e scomoda situazione che stanno vivendo all’interno del loro ateneo. La manifestazione, autorizzata dalla Questura di Roma, si terrà il giorno 20 maggio in Piazza San Silvestro a Roma.
Lo scontro tra gli studenti e il direttore Roberto Giuliani dura da ormai quattro anni ed è arrivato al culmine: sono ben 9 le interrogazioni parlamentari, oltre a tre ispezioni ministeriali e 13 sentenze di condanna: sono ben 9 le interrogazioni parlamentari, oltre a tre ispezioni ministeriali e 13 sentenze di condanna a testimoniare lo stato di criticità di questa istituzione. Gli studenti, in particolare,lamentano, oltre ad una situazione di disorganizzazione quasi totale, con corsi che non partono o sono partiti molto in ritardo, ignoranza amministrativa da parte degli organi di governo, ma soprattutto l’assenza della Consulta degli studenti, scaduta nel 2018 e non più rinnovata. Per questo motivo hanno creato un sindacato, Sipa (Studenti Insieme Per l’Arte).
Sipa nasce nell’ottobre 2020. Qual è stata l’esigenza che vi ha spinto a creare il sindacato?
Il sindacato nasce inizialmente per riparare al fatto di non poter avere una Consulta degli studenti, non essendoci questa stata rinnovata dal 2018.
Successivamente però abbiamo capito che volevamo andare oltre a questo e fare un salto di qualità. E’ fondamentale per noi poterci imporre e far sentire le nostre opinioni nella vita politica del conservatorio, poter prendere parte alle assemblee e poter avere una voce in capitolo che sia davvero in grado di apportare cambiamenti e migliorare le condizioni degli studenti.
Gli studenti non meritano e non devono più essere esclusi dalle decisioni amministrative e didattiche del conservatorio. La legge che regola le istituzioni Afam prevede che negli organi di governo, amministrativi e didattici, ci sia obbligatoriamente una rappresentanza studentesca. Gli studenti, dunque, devono per legge poter dire la loro, decidere, esprimersi, opporsi. Non è accettabile vivere in un contesto sociale nel quale non è permessa libertà di pensiero. Gli studenti non sono soltanto membri che passivamente svolgono le attività didattiche, ma devono avere appunto anche possibilità di esprimersi per quanto riguarda ogni tipo di decisione e scelta amministrativa e politica.
Quali sono le motivazioni della manifestazione?
La principale motivazione che ha spinto noi giovani rappresentanti del S.I.P.A (Studenti Insieme Per l’Arte) è stata quella di esprimere solidarietà nei confronti di Dario Potenzano, studente di canto lirico ma anche docente di scuola superiore, il quale è stato sospeso per due mesi solo per aver espresso dissenso nei confronti di uno dei molteplici disservizi che gli studenti vivono quotidianamente, espressione critica che secondo il Direttore Roberto Giuliani corrisponde a diffamazione e lesione dell’immagine del conservatorio. La frase è stata pronunciata durante una delle assemblee del sindacato ed è stata dunque in seguito riportata al Direttore sulla base di una registrazione non autorizzata da lui ricevuta. Anche la Ministra all’Università e alla Ricerca Maria Cristina Messa si è espressa in merito, esprimendo solidarietà allo studente.
Dal momento che l‘articolo 21 della Costituzione recita: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.”, noi vogliamo e dobbiamo avere la libertà di esprimere dissenso e criticare ciò che non funziona, senza dover temere conseguenti gravi ripercussioni.
Con quali modalità avverrà la manifestazione?
La manifestazione avverrà il 20 maggio dalle ore 10 alle 13 in Piazza San Silvestro. Le modalità sono molto semplici: ci saranno una serie di interventi volti a far riflettere e a svegliar la coscienza di chi ancora non si preoccupa di ciò che succede.
Ci saranno non solo docenti e alunni, ma anche rappresentati Consulte di altri conservatori, parlamentari e giornalisti.
A cosa è dovuta secondo voi questa mancanza di volontà di confronto e di comunicazione?
Il direttore ha a tutti gli effetti eliminato qualsiasi possibilità di avere un’opposizione all’interno del conservatorio. Ed è assurdo non poter esprimere alcun dissenso in merito ai disservizi a cui palesemente siamo soggetti e che ci rendono la quotidiana attività di studio molto faticosa e disagiata. Il problema essenziale è che manca la volontà di avere un sano e civile dibattito, poiché ogni intervento viene preso come un intervento volto a ledere l’immagine del conservatorio, quando il nostro obiettivo è esattamente il contrario.
L’obiettivo futuro del sindacato è infatti quello di lavorare ed agire per un conservatorio migliore. Quella che dovrebbe essere una delle istituzioni più importanti e rinomate della capitale, è da ben quattro anni soggetta ad una situazione di disagio. E non si può più far finta di nulla.
Giulia Scialò