A Pietracatella, in provincia di Campobasso, continuano le indagini sulla morte di Sara Di Vita, 15 anni, e di sua madre Antonella Di Ielsi, decedute dopo una sospetta intossicazione. Gli inquirenti stanno esaminando diverse ipotesi per chiarire le cause del decesso e tra gli accertamenti in corso vi è anche la verifica di una possibile contaminazione accidentale di farine.
Secondo quanto emerso, qualche mese fa in un mulino del paese – riconducibile a parenti del capofamiglia Gianni Di Vita – sarebbe stata effettuata una disinfestazione contro i roditori. Gli investigatori stanno valutando se questo intervento possa aver avuto un ruolo e se, in via del tutto accidentale, la farina possa essere entrata in contatto con sostanze tossiche, tra cui anche esche o veleni per topi. Al momento si tratta però solo di una delle piste al vaglio, senza conferme definitive.
Intanto, nell’abitazione della famiglia sono stati sequestrati alimenti presenti in dispensa e frigorifero, compresi farina, prodotti cerealicoli e avanzi dei pasti natalizi. Tutto il materiale sarà sottoposto ad analisi nelle prossime ore per rilevare eventuali contaminazioni di natura alimentare, chimica o ambientale. L’azienda sanitaria ha precisato che l’ipotesi principale resta quella di una tossinfezione non ancora identificata, che potrebbe anche non essere legata esclusivamente al cibo.
Per individuare l’agente responsabile sono stati coinvolti più centri specialistici, tra cui il Centro antiveleni del Cardarelli di Napoli e strutture sanitarie di Roma. Sono in corso inoltre test specifici per escludere eventuali avvelenamenti da funghi. Un passaggio decisivo sarà rappresentato dalle autopsie disposte dall’autorità giudiziaria, previste per mercoledì 31 dicembre.
Sul fronte clinico, lo Spallanzani di Roma ha comunicato che Gianni Di Vita, ricoverato in rianimazione, è vigile e sottoposto ad accertamenti continui. In ospedale resta anche l’altra figlia, ricoverata a scopo precauzionale: le sue condizioni sono buone.

