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martedì, 16 Dicembre 2025

Rimini, nessuna truffa nelle cure alternative: la decisione del tribunale

A Rimini il tribunale ha escluso l’ipotesi di truffa nei confronti di un uomo di 70 anni che proponeva rimedi naturali per la prevenzione e il trattamento di diversi disturbi, incluso il Covid. Secondo i giudici, non è emerso alcun comportamento ingannevole tale da configurare il reato contestato: i clienti che si erano rivolti a lui lo avrebbero fatto in modo volontario e consapevole, senza sentirsi raggirati.

Nel corso del procedimento sono stati ascoltati numerosi testimoni, tra cui alcune delle persone che avevano acquistato le preparazioni a base di erbe. Nessuno ha dichiarato di aver subito un danno economico o di essere stato indotto con l’inganno a ricorrere a quelle cure. Un elemento che ha avuto un peso decisivo nella sentenza di assoluzione dall’accusa di truffa.

Resta però la condanna per altri profili ritenuti penalmente rilevanti. L’uomo è stato riconosciuto colpevole di esercizio abusivo della professione, avendo svolto attività riconducibili all’omeopatia senza averne titolo, nonostante un precedente provvedimento di sospensione. A ciò si aggiunge la violazione dei sigilli apposti dall’autorità su alcune confezioni di prodotti utilizzati come medicamenti.

La vicenda mette in evidenza il delicato equilibrio tra libertà di scelta dei cittadini e rispetto delle regole che disciplinano l’ambito sanitario. Se da un lato il tribunale ha chiarito che non ogni pratica alternativa costituisce automaticamente una truffa, dall’altro ha ribadito che l’attività di cura è soggetta a limiti precisi e non può essere esercitata al di fuori delle norme di legge.

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