Il 16 settembre è stato segnato da due gravi incidenti sul lavoro che hanno riacceso il dibattito sulla sicurezza nei cantieri e nelle aziende italiane. A Leini, in provincia di Torino, un operaio è rimasto schiacciato da un carro attrezzi mentre svolgeva la propria attività in un’autodemolizione. Nel pomeriggio, a San Giuliano Milanese, un altro lavoratore di 36 anni è precipitato dal tetto di un capannone durante l’installazione di pannelli solari: la copertura non ha retto e per lui non c’è stato nulla da fare nonostante l’arrivo immediato dei soccorsi.
Le autorità hanno avviato indagini in entrambe le città per ricostruire la dinamica e verificare l’eventuale mancato rispetto delle norme di sicurezza. Questi due episodi, avvenuti a poche ore di distanza, si inseriscono in un quadro già allarmante: secondo i dati Inail, il numero degli infortuni mortali sul lavoro in Italia è in crescita, con il settore edile tra i più colpiti.
Ogni volta che la cronaca registra morti simili si moltiplicano le richieste di controlli più severi e l’apertura di fascicoli giudiziari. Tuttavia, la realtà mostra come troppe volte la prevenzione resti sulla carta e non si traduca in protezioni reali per chi lavora. Le tragedie di Leini e San Giuliano Milanese, purtroppo, sono un’ulteriore conferma di una piaga che continua a ripetersi.