Il Tribunale del Riesame di Milano ha annullato le misure cautelari nei confronti dell’architetto Alessandro Scandurra, dell’imprenditore Andrea Bezziccheri e di Manfredi Catella, amministratore delegato di Coima. Secondo i giudici, le accuse della Procura di corruzione legate all’inchiesta urbanistica a Milano non trovano riscontro in prove concrete.
La tesi accusatoria, che collegava incarichi professionali ricevuti da Scandurra al suo ruolo nella Commissione Paesaggio del Comune, è stata definita “confusa” e priva di fondamento. La fattura da 22mila euro, considerata dagli inquirenti un indizio di patto corruttivo, è stata invece giudicata regolare e legata a prestazioni effettive, con compensi in linea con le tariffe professionali.
Un altro punto centrale è stato il presunto conflitto di interessi: il Riesame ha chiarito che il regolamento edilizio, fino al 2023, prevedeva obblighi di astensione solo in casi specifici, non nelle circostanze contestate dall’accusa.
Di conseguenza, sono state disposte le scarcerazioni e la revoca delle misure cautelari. L’inchiesta continua, ma con un impianto accusatorio fortemente ridimensionato, che obbliga la Procura a riconsiderare il percorso processuale.