Bruno, un cane addestrato e premiato per il suo impegno accanto alle forze dell’ordine nella lotta contro i canili abusivi e le attività illecite, è stato trovato morto dal suo addestratore, Arcancelo Caressa. L’animale sarebbe stato ucciso con un boccone avvelenato contenente chiodi. Caressa denuncia con amarezza: “Non volevano colpire il cane, volevano punire me”. Il gesto, secondo lui, sarebbe un chiaro atto intimidatorio legato alle sue attività di collaborazione con polizia e forestale. L’episodio solleva interrogativi allarmanti sul clima di minaccia che circonda chi combatte l’illegalità nel settore del benessere animale. La morte di Bruno non è solo un crimine crudele, ma un segnale inquietante che richiama l’attenzione su quanto ancora sia diffuso e pericoloso l’abbandono del rispetto delle regole.