A distanza di diciotto anni dall’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto nel 2007, i carabinieri del RIS sono tornati nella villetta di Garlasco con strumenti all’avanguardia: laser scanner e droni. L’obiettivo dell’ispezione, voluta dalla Procura di Pavia, è quello di effettuare una mappatura tridimensionale dell’immobile per ricostruire nel dettaglio la dinamica del delitto e analizzare le traiettorie delle tracce ematiche.
L’attività è parte di un nuovo accertamento tecnico disposto anche alla luce della posizione di Andrea Sempio, amico della vittima, il cui nome è stato iscritto nel registro degli indagati. Presente all’ispezione anche la sua avvocata, mentre la famiglia Poggi è stata informata ma non ha preso parte all’intervento.
I legali parlano di un accertamento tecnico irripetibile che si concentra più sulla ricostruzione fisica degli spazi che su eventuali nuovi reperti. L’uso di tecnologia forense avanzata rappresenta un ulteriore tentativo da parte degli inquirenti di fare piena luce su una vicenda giudiziaria ancora oggi discussa e che, nonostante la condanna definitiva di Alberto Stasi, continua a sollevare interrogativi.