Il Tribunale di Parigi ha condannato Gerard Depardieu a 18 mesi di reclusione, pena sospesa, per aggressione sessuale ai danni di due donne sul set del film “Les Volets Verts” nel 2021. Il verdetto prevede inoltre l’iscrizione dell’attore nel registro degli autori di reati sessuali e una ineleggibilità politica per due anni. Depardieu, che ha sempre negato ogni addebito, non era presente in aula al momento della sentenza.
La condanna di Gerard Depardieu a 18 mesi per aggressione sessuale arriva in un momento cruciale per la società francese, ancora alle prese con il dibattito sulla gestione delle accuse di molestie nell’ambito culturale e cinematografico. Il caso è stato considerato un banco di prova per il movimento #MeToo in Francia, mettendo in discussione il mito di una delle icone del cinema europeo.
La difesa di Depardieu ha annunciato il ricorso in appello, definendo la decisione del Tribunale “ingiusta” e criticando il clima di presunta condanna preventiva nei casi di aggressione sessuale. Nel frattempo, altre accuse pendono sull’attore, tra cui il procedimento avviato nel 2018 da Charlotte Arnould, che potrebbe aggravare ulteriormente la sua posizione.
Gerard Depardieu condannato a 18 mesi per aggressione sessuale rappresenta un punto di svolta non solo per la sua carriera, ma anche per l’industria cinematografica francese, costretta a confrontarsi con i propri fantasmi e a ridefinire i propri standard etici.
