Nonostante le promesse e i miliardi stanziati, la riforma per abbattere le liste d’attesa nella sanità pubblica è ancora in alto mare. A otto mesi dall’approvazione della legge, solo il 24% dei fondi è stato utilizzato. Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, accusa apertamente le Regioni di non applicare le misure previste, come l’utilizzo del privato convenzionato o l’integrazione con l’intra moenia per velocizzare l’accesso alle cure.
Le Regioni respingono le accuse e ribattono che mancano le risorse promesse e i decreti attuativi. La Corte dei Conti intanto denuncia un uso inefficace dei fondi già assegnati e l’ombra del rischio che vengano impiegati per coprire buchi di bilancio, piuttosto che migliorare i servizi ai cittadini.
Nel frattempo, i pazienti continuano ad aspettare mesi per un esame o una visita, mentre lo scontro politico su responsabilità e competenze resta acceso. Schillaci insiste sulla necessità di cooperazione e annuncia nuovi incontri con i governatori regionali. Ma resta il dubbio: quando vedremo risultati concreti?