La tragedia di Rigopiano torna al centro della cronaca con una sentenza della Cassazione che cambia le carte in tavola. Secondo i giudici, se la strada d’accesso all’hotel fosse stata liberata dalla neve, la valanga del 18 gennaio 2017 non avrebbe avuto conseguenze così devastanti. La Suprema Corte ha quindi disposto un appello bis per dieci imputati, sollevando nuovi interrogativi sulla gestione dell’emergenza e sulla prevenzione dei disastri.
Le motivazioni della sentenza parlano chiaro: la presenza di mezzi spazzaneve doveva essere garantita e monitorata, perché Rigopiano era noto come un’area a rischio valanghe. Se si fosse intervenuti per tempo, gli ospiti dell’hotel avrebbero avuto una via di fuga e i soccorsi sarebbero potuti arrivare più rapidamente.
Questa svolta giudiziaria rappresenta una speranza per i familiari delle vittime, che da anni chiedono giustizia. Ma solleva anche una questione più ampia: quanto è adeguata la gestione del rischio in Italia? Rigopiano non è solo il ricordo di una tragedia, ma un monito sulla necessità di prevenire per evitare nuovi disastri.