I dati della Criminalpol non lasciano spazio a dubbi: gli omicidi tra giovanissimi in Italia sono in forte aumento. Nel 2024, la percentuale di minori coinvolti in delitti è salita all’11%, quasi triplicando rispetto all’anno precedente, mentre il numero di vittime minorenni è raddoppiato. Un fenomeno inquietante che impone una riflessione sul disagio giovanile e sulla crescente tendenza alla violenza.
Eppure, a livello generale, gli omicidi nel Paese sono diminuiti del 33% negli ultimi dieci anni, con un crollo del 72% di quelli legati alla criminalità organizzata. Le mafie, infatti, sembrano aver cambiato strategia, preferendo il controllo economico ai metodi brutali del passato.
A preoccupare, però, è l’aumento degli scontri tra ragazzi che degenerano in tragedia. Le regioni più colpite sono Campania, Lombardia e Lazio, con liti sempre più spesso risolte nel sangue. La domanda sorge spontanea: cosa sta spingendo i giovani verso questa spirale di violenza?
Forse il peso della società, la perdita di punti di riferimento, l’influenza dei social o semplicemente la mancanza di modelli positivi. Quel che è certo è che questi numeri non possono essere ignorati: l’emergenza non è più solo nelle periferie, ma ovunque.